Triangolazione

di Gianluca Cacchio

 

Sembra strano che un’arte marziale, abbia a che fare con il triangolo, eppure il Wing Chun è soprannominato “metodo scientifico” per la sua attinenza con la geometria e la fisica, perché usa metodologie d’allenamento e principi che sono basati sul numero tre e sul triangolo: se prendiamo d’esempio la posizione di base “Yee Gee Kim Yeung Ma”, notiamo che la sua struttura è proprio un triangolo, la base è costituita dai piedi e il vertice dalla testa, la posizione dei piedi vista dall’alto, forma sempre un triangolo, la base è costituita dalla linea dei talloni, mentre le dita si pongono in direzione verso un vertice ipotetico davanti a noi, così i piedi formano i lati del triangolo. Le ginocchia spingono verso l’interno, e con i piedi formano un altro triangolo. Questo non è un modo capriccioso di porsi per seguire delle regole fine a se stesse, ma si tratta di costruire una posizione che sia stabile con un baricentro basso, che si possa spostare molto velocemente in ogni direzione. La guardia con le braccia in Man sao e Wu sao vista dall’alto formano un triangolo, per avere un cuneo penetrante per una buona difesa.Negli spostamenti lo studio degli angoli è fondamentale, per avere un’efficacia nelle tecniche bisogna imparare a spostarsi in ogni direzione, ma con degli angoli ben precisi (es: 45° - 90° - 180° ecc.), così chi si difende mantiene una distanza di contatto con l’avversario, da riuscire a colpirlo sempre sul suo centro, e cosa più importante, si evita di essere colpiti.

Il triangolo e il rapporto delle forze:

Nel Wing Chun si usano tre forze principali per avere uno sfruttamento massimale del corpo, la prima è lo spostamento rettilineo, sia in avanti, che indietro. La seconda è la rotazione del corpo sull’asse della colonna vertebrale. Il terzo, le forze, sfruttano il pavimento o la forza di gravità, dove si sviluppa la forza del corpo che si espande o la forza del corpo che si chiude. Queste tre forze si possono usare separatamente o in combinazione tra loro. Concludendo il Wing Chun tramite dei principi dati dall’esperienza cerca la miglior difesa e il miglior contrattacco, basandosi su leggi geometriche che noi ora possiamo chiamare semplicemente “triangolazione".

 

di Stefano Bindi 

 

Nel wing chun quando si parla di triangolazione, s’intende come prima cosa la posizione assunta dal carpo nella posizione base la yee gee kim yeung, che forma un triangolo sia che si guardi il praticante di wing chun dal davanti dove i piedi sono la base del triangolo e la testa il vertice sia che si guardi dall’alto dove i bracci in posizione classica di difesa, in altre parole una mano posizionata in mun sau ed una in wu sau, assumono anch’essi la forma di un triangolo(o cuneo) dove le spalle sono la base e le estremità delle mani il vertice.

Assumendo queste posizioni il praticante mette in atto alcune strategie che sono di basilare importanza sia per la difesa che per l’attacco, in altre parole il praticante in questa posizione crea una specie di Cuneo tridimensionale di protezione che si gli da una buona difesa, ma gli permette anche attraverso gli attacchi del suo avversario di stabilire un contatto fisico con esso, dandogli la possibilità di sentire  i varchi lasciati nella difesa dal suo avversario, creandosi la possibilità di contro attaccare immediatamente.

Sembra strano che un arte marziale abbia a che fare con il triangolo e la geometria, invece il wing chun ha un’attinenza  stretta con questi principi che usa nelle metodologie di allenamento,concludendo il wing chun tramite dei principi razionali, cerca la miglior difesa e il miglior attacco, basandosi su leggi geometriche che possiamo chiamare  triangolazione.

 
Martedì, 14. Maggio 2024

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